I giochi di luce di Paparcuri
I DI.DI.AU. ovvero dispositivi dinamici autoilluminanti. Così si intitola la mostra, allestita presso la Galleria di Villa Niscemi, che espone le curiose composizioni di Angelo Paparcuri. Non si tratta però, a dispetto della denominazione, di semplici congegni meccanici. Le opere del giovane artista palermitano sono piuttosto la rappresentazione di soggetti e situazioni, reali o immaginarie, che il movimento ed i giochi di luce porgono poi in chiave ironica e dissacrante, creando un notevole effetto suggestivo. Complice anche l'assemblamento di materiali come molle, chiodi, fili di rame e di nylon, catene ed altri "umili oggetti". L'ispirazione spiega Angelo - può nascere da una qualsiasi immagine del quotidiano (come ad esempio una gru che si muove) ma spesso, e più semplicemente, mi chiedo solo cosa poter realizzare con i frammenti che si accumulano nel mio laboratorio. Allora butto giù uno schizzo che poi, con gli ovvi adattamenti, diventerà l’opera tridimensionale definitiva. Tra le opere esposte si apprezzano particolarmente la "Tortura a vento per mezzi uomini" e "La giostra". (Giornale di Sicilia del 24 dicembre 1997)
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