Paparcuri a villa Niscemi
Tra tubi e pulegge le luci creano un mondo fantastico. Una mostra che si illumina da sola. Le realizzazioni di Angelo Paparcuri in mostra fino al 29 dicembre alla Galleria di Villa Niscemi non hanno bisogno di altra luce se non la propria. Nella penombra della galleria le opere di Paparcuri giocano con la luce ed il movimento. DI.DI.AU. dispositivi dinamici autoilluminanti, così li ha battezzati l’autore, un perito elettronico approdato di recente all’arte. Fili, pulegge, cinghie, catene, nylon, rame, ottone, plexiglas e tanto acciaio vengono trasformati in materia vivente. Tutti i dispositivi sono, infatti dotati di circuiti elettrici a 12 volts che insieme a luci intermittenti creano opere in movimento. Un ragno si arrampica su una immaginaria ragnatela di piccole mosche ed un piccolo universo si apre agli occhi del visitatore. Lo spazio si anima di mille giochi di luci, creati dalla proiezione delle ombre e dei coni di luce sulle pareti e persino sul visitatore. Mulini a vento girano fra le lucette che imitano la luna. Una sedia gira in un moto perpetuo senza fine. Anche le parole entrano nel gioco. Solo successivamente ci si accorge dei titoli ironici che accompagnano le opere, sollecitando l’immaginazione dell’osservatore, provocandone azioni ed umori diversi. Più che opere sono giochi che stimolano la fantasia. Il visitatore potrà lasciarsi affascinare dal movimento, che trasforma continuamente l’opera, donandogli immagini che cambiano ogni istante. (Il Mediterraneo del 18 dicembre 1997)
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